Vi è mai capitato di fermarvi per un attimo, fare un bel respiro, e alzare gli occhi al cielo? Anche solo per qualche secondo e nulla di più.
La vita con il suo incalzare quotidiano di impegni che si accavallano, di pensieri che si cerca di rimuovere, scadenze da ricordare, mille e mille cose “importanti” da fare o non fare, ci ha tolto quella che io chiamo la “bellezze dell’essere e dell’esistere”. Non è senz’altro un momento filosofico il mio, ma è semplicemente una riflessione che scaturisce dall’osservazione del mondo intorno a noi.
Viviamo in un mondo in cui abbiamo ormai tolto del tempo a noi stessi, e soprattutto alle nostre emozioni. Esse però non sono scappate, non ci hanno abbandonato definitivamente perché sono arrabbiate con noi.
Sono semplicemente nascoste nei meandri più oscuri dei nostri cuori. Sono li, ferme, immobili, non sporcano, non disturbano, non occupano spazio ne lo tolgono ad altro.
Esse sono semplicemente lì, che aspettano solo un cenno da parte nostra e come per magia si accendono. Non c’è una parola magica ne una password indecifrabile per sbloccarle. Esse hanno il Wi-Fi libero. Aspettano solo che noi sfioriamo lo schermo del nostro cuore e attiviamo quella spunta che al solo tocco si illumina di verde e tutto comincia nuovamente ad emozionarsi come d’incanto.
Tante volte, riflettendo, riesco a tornare ad essere un po’ bambino, ma non perché ho paura di affrontare la vita, o solo perché si dice “i bambini non hanno pensieri ne preoccupazioni”, sarebbe troppo facile.
Il motivo è molto più semplice.
Quando si è bambini, si ride e ci si emoziona per tutto, e questo lo si fa con estrema facilità. Oggi l’uomo ha smesso di emozionarsi, dice che non riesce più a farlo, eppure anche lui è stato un bambino, e tutto questo lo faceva senza pensarci.
Era l’istinto che ci portava a curiosare, a cercare di scovare l’ignoto per noi. Mentre adesso basta un click e come per magia sappiamo tutto, ogni cosa sconosciuta in un attimo diventa parte di noi.
Beh eppure le emozioni sono parte di noi. Solo che non serve un click… ecco perché non ho mai cercato su Google la parola “EMOZIONE” ma sapete dove l’ho cercata?
Nella vita intorno a me. Ho attivato la modalità bambino sul display del mio cuore, e ho aperto il Wi-Fi della mia anima.
Ho smesso di camminare veloce, mi sono fermato e ho guardato in alto. Ho visto tutto il cielo stellato intorno a me ed un emozione unica ha infiammato il mio cuore: la mano di lei tenendo stretta la mia ha illuminato anche le stelle più buie perché le alimentava con la sua dolcezza.
Mi sono fermato poi ad osservare il lento incalzare delle onde del mare che si avvicinavano piano piano a me, e invece di scansarle gli sono andato incontro senza paura. Se non l’avessi fatto era come se avessi voluto respingere le emozioni nella mia vita. Ma non ero solo. Gli occhi suoi erano li con me perché trovavano riflesso attraverso la luna del suo cuore.
Ho osservato il volo di un gabbiano, e mentre una musica armoniosa deliziava il mio udito, ho pensato a quanto le emozioni possano spingere l’uomo a fare qualsiasi cosa. Ecco perché da quel momento non ho mai smesso di volermi emozionare con la semplicità della vita.
Oggi tutti cercano chissà cosa per provare emozione , le strade più difficili, le azioni più strampalate. Quando invece non si sono accorti che la semplicità della vita nel suo lento mutare è capace di trasmettere più di quanto noi siamo abituati, o meglio, vogliamo percepire.
Ecco perché adesso non ho più intenzione di staccare il Wi-Fi delle mie emozioni tanto sono gratuite ho i “gig-emotion” illimitati, come illimitate e svariate sono le sensazioni che possiamo e dobbiamo riscoprire.
Adesso allora non mi resta che attivare la “modalità bambino” e continuare cosi ad emozionare la mia vita del dono più bello che i miei genitori mi hanno fatto: la vita….